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Così scrive il prof. Schettini in un
articolo pubblicato sulla rivista di spettacoli e
letteratura “Godwin Club Italia”:
“...Oggi nasce (anzi è già nato) un nuovo modo non
solo di pensare, ma anche di organizzazione del pensiero,
di formazione dello stesso. La mancanza di riflessione critica,
tragica conseguenza di una lettura che praticamente non c’è più (domina
comunque l’immagine) scompone le menti di tutti e quindi anche quelle
delle più giovani generazioni, ricomponendole, poi, in frammenti
separati non in comunicazione tra loro.
La dimensione sillogistica del pensiero va in pensione.
Muore ogni capacità critica.
Il pensiero si trasforma in non pensiero.
In questo contesto povero opera la TV ove trionfa il
convenzionale, il vacuo, il perfetto nulla.
Tutte le nostre interpretazioni del mondo che ci
circonda adottano parametri di valutazione televisivi.
Artificiali, falsi, indotti, in una parola, non nostri...”
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