Decreto Ristori bis, i nuovi aiuti per negozi e attività. Aiuti a fondo perduto per commercianti, artigiani, partite Iva

Decreto Ristori bis, i nuovi aiuti per negozi e attività. Aiuti a fondo perduto per commercianti, artigiani, partite Iva
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Arriva il Decreto Ristori bis per soccorrere le attività e categorie bloccate dai nuovi lockdown delle zone rosse e arancioni. Il nuovo decreto prevede aiuti a fondo perduto per commercianti, artigiani, partite Iva e professionisti, ma anche contributi specifici per le famiglie, a partire dal ritorno del bonus baby sitter, che nelle zone rosse può arrivare fino a mille euro. Nel complesso si tratta di nuovi interventi per 2,5 miliardi di euro, secondo il testo del Decreto Ristori bis approvato nella notte.
A quanto ammontano i nuovi aiuti
A partire da bar e pasticcerie: l’indennizzo del primo decreto Ristori viene aumentato dal 150% al 200% di quanto preso col dl Rilancio.
Inoltre torna il bonus baby sitter (fino a mille euro nelle zone rosse) e vengono rifinanziati i congedi parentali se i figli sono in didattica a distanza.
L’importo del beneficio varierà in funzione del settore di attività dell’esercizio.
Inviati, intanto, dall’Agenzia delle Entrate 211 mila bonifici del primo dl Ristori: sono stati distribuiti fondi, sottolineano ancora dal Ministero dell’Economia, per quasi 1 miliardo di euro in meno di dieci giorni.
Pagamenti rinviati e tasse sospese: credito d’imposta per gli affitti, Imu rinviata
Il provvedimento sospende anche ritenute e pagamenti Iva di novembre per tutte le attività nelle zone rosse; nelle zone arancioni e gialle solo per le attività chiuse.

Per i contribuenti Isa (Indici sintetici di affidabilità) nelle zone rosse slitta al 31 aprile 2021 l’acconto Ires e Irap, indipendentemente dal calo del fatturato. Per le attività nelle zone rosse e arancioni sospesi i contributi previdenziali per due mesi, nelle zone gialle per uno.
Credito d’imposta sugli affitti nelle zone rosse (fino al 60%), dove viene tolta anche la seconda rata Imu. Previsti 100 milioni per il Terzo settore.
Via libera dell’esecutivo anche al rinvio delle elezioni previste per quest’anno, da svolgere entro il 31 marzo 2021.
Bar e pasticcerie in zona rossa e arancione:
Bar, gelaterie riceveranno il doppio e non il 150% dell’importo incassato prima dell’estate con il decreto Rilancio visto che, invece di chiudere alle 18, rimarranno con la serranda abbassata per l’intera giornata. Lo stesso varrà per i ristoranti (prima indennizzati al 100%) e i negozi (esclusi dal precedente provvedimento), anch’essi chiusi se in fascia rossa.
Bonus baby sitter a mille euro e congedo straordinario per figli in Dad
Nelle zone rosse – dove è prevista la sospensione delle attività scolastiche nelle seconde e terze classi delle scuole secondarie di primo grado – viene previsto un bonus baby sitter da 1.000 euro e, nel caso in cui la prestazione di lavoro non possa essere resa in modalità agile, il congedo straordinario con il riconoscimento di un’indennità pari al 50 % della retribuzione mensile per i genitori lavoratori dipendenti.

I congedi potranno essere richiesti se non è possibile lo smart working per l’intera durata della chiusura delle scuole.
Potranno richiederli anche le famiglie con disabili in caso di chiusura delle scuole o dei centri diurni, indipendentemente dall’età dei figli.

Per i genitori con i figli in didattica a distanza il decreto “Ristori 1” ha stanziato 43 milioni per i congedi al 50% della retribuzione mensile.
Un fondo ad hoc per le nuove zone rosse
I nuovi indennizzi a fondo perduto del dl Ristori bis riguardano le attività costrette alla chiusura nelle quattro Regioni dichiarate zone rosse dall’ultimo Dpcm, cioè Valle d’Aosta, Lombardia, Piemonte e Calabria. Il decreto contiene anche un fondo per far fronte a variazioni della platea legate al possibile ingresso di altre Regioni nella zona rossa.
Ristori anche per i centri commerciali chiusi nel weekend.
«Ci sarà un fondo ad hoc per mettere risorse in caso di variazioni tra zone gialle, arancioni e rosse», ha assicurato il premier Giuseppe Conte. Il testo del decreto ristori bis dovrebbe confluire, sotto forma di emendamento, nel testo di conversione del Ristori 1: un modo per snellire i lavori parlamentari – visto che c’è da affrontare il mare magnum della manovra – ma anche velocizzare l’iter e consentire il pagamento rapido degli indennizzi entro la data massima di metà dicembre.
covid milano lockdown passeggio fgGli aiuti aumentano: fino al 200% del primo contributo
La bozza del decreto Ristori Bis prevede un contributo raddoppiato rispetto all’estate per 57 nuove categorie di attività che dovranno chiudere perché operano nelle “zone rosse”. I nuovi contributi a fondo perduto per le attività costrette a chiudere saranno cioè pari al doppio (il 200%) di quelli ottenuti con il decreto Rilancio di maggio nelle Regioni dichiarate zona rossa con l’ultimo Dpcm. L’importo minimo dovrebbe essere di 2 mila euro per le persone fisiche e di 4 mila euro per le piccole imprese. E anche questa volta fino a un massimo di 150 mila euro. Non ci sarà, invece, il tetto di fatturato per avere diritto al bonus, che nel dl Rilancio era stato fissato a 5 milioni di euro. Il ristoro passa dal 150% al 200% il ristoro per bar, pasticcerie e gelaterie che si trovino in zone rosse o arancioni.
Si amplia la platea dei beneficiari
Il decreto Ristori bis, che dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri, verrà trasformato in un emendamento al primo decreto Ristori, ora all’esame del Senato, contiene anche un ampliamento delle categorie (codici Ateco) già ammesse ai primi indennizzi, per aiutare le imprese dell’indotto. Sulla lista si è lavorato fino all’ultimo. La nuova lista di codici Ateco allegata al provvedimento include i negozi (dall’abbigliamento agli elettrodomestici fino ai sexy shop), gli ambulanti (visto che anche i mercati sono chiusi), gli estetisti e gli altri servizi alla persona, compresi chi fa piercing e tatuaggi. Nella lista anche i servizi per gli animali (canili, dogsitter, toelettatura) e le agenzie matrimoniali. Dentro ci dovrebbero essere, tra l’altro: pizzerie al taglio, bus turistici, musei e biblioteche, comparto cerimonie, fotografi, operatori turistici, lavanderie industriali, interpreti, guide alpine, zoo.
Bonifico con il contributo a fondo perduto in due settimane
I nuovi ristori saranno gestiti, come i precedenti (decreto Rilancio e primo decreto Ristori) dall’Agenzia delle entrate. Che invierà i bonifici in automatico alle imprese già registrate perché già beneficiarie dei primi indennizzi. In questo caso, il pagamento dovrebbe avvenire in 15 giorni. Le aziende che invece chiederanno per la prima volta questi contributi dovranno aspettare un po’ di più, ma l’obiettivo dichiarato dal governo è di far arrivare loro i soldi entro la fine dell’anno.
Stop ai contributi Inps e all’Imu nelle zone rosse, credito d’imposta per gli affiti
Il provvedimento dispone anche, come nei decreti precedenti, una serie di aiuti fiscali e contributivi. In particolare, viene cancellata la seconda rata dell’Imu nelle zone rosse, dove ci sarà anche un credito d’imposta del 60% per tre mesi sugli affitti, la sospensione delle ritenute e dei pagamenti Iva, il rinvio del secondo acconto Ires e Irap i contribuenti Isa e la sospensione dei contributi Inps sui dipendenti. Verranno rifinanziati i congedi parentali al 50% per i lavoratori con i figli costretti alla didattica a distanza.
Via ai bonifici del primo dl Ristori
In attesa dei nuovi indennizzi, stanno arrivando quelli del primo decreto Ristori. L’Agenzia delle Entrate ha già disposto «bonifici in favore di più di 211 mila imprese, per un totale di oltre 964 milioni di euro», ha annunciato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, sottolineando che il governo ha così mantenuto la promessa di pagare in 15 giorni.

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