Quattro generazioni di emigrati molfettesi in uno scatto indimenticabile

Quattro generazioni di emigrati molfettesi in uno scatto indimenticabile
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Le tradizioni e le usanze, tramandate da una generazione all’altra, sono una testimonianza viva di una cultura: quella di Molfetta.

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Nella società post-moderna, che ruota ad una velocità impressionante, spesso ci chiediamo: “abbiamo bisogno ancora delle tradizioni? Che ruolo hanno nella nostra vita? E quale importanza rivestono? Cosa ci lega a tramandare quello che abbiamo imparato dai nostri nonni?”

Ogni cultura ha le proprie usanze e tradizioni, per chi è emigrato ha un grande valore “mantenere vive le tradizioni”.

L’associazione Oll Muvi, conosciuti nel mondo come I Love Molfetta, ritiene importanti le tradizioni perché coinvolgono un numeroso gruppo di persone suscitando emozioni negli individui, li sprona ad un maggior senso di consapevolezza di sè.

In certe culture, questi rituali sono importanti per fondare e mantenere una propria identità nel contesto di una società più vasta. Ad esempio ovunque ci sia una grande comunità di emigrati molfettesi sparsi nel mondo, vi è la tradizione della devozione verso la Madonna dei Martiri, con una festa gemella come accade a Molfetta. Le tradizioni mettono in evidenza la cultura di un popolo e la sua capacità di dare risposte ai mutamenti. Dobbiamo amare il nostro passato ma non portarlo come un peso nel futuro. Ogni generazione deve prendere linfa dalle altre e trasmetterla a quelle che verranno dopo. Le tradizioni sono, dunque, le nostre radici.

“Un popolo senza tradizioni è un popolo privo di anima, un castello di sabbia destinato a venire spazzato dalla prima ondata del mare, dalla prima folata di vento.”

Le tradizioni, a differenza di quanto potremmo credere, si sviluppano gradualmente nel corso dei secoli e continuano a mutare: è una dinamica spirituale e culturale che cresce naturalmente dagli sforzi, dai sacrifici, dalle esperienze e dalle prove che un popolo si trova a dover affrontare. Un esempio ad Hoboken, nel New Jersey, festeggiano la tradizione della Madonna dei Martiri da quasi 100 anni. Così i “valori fondamentali” vengono stabiliti e tramandati di padre in figlio, di madre in figlia, proprio come il cognome o le proprietà, e diventano uno stile di vita.

Una famiglia di emigranti molfettesi, formata da quattro generazioni che insieme hanno realizzato dei dolci natalizi, una tradizione molfettese tramandata dalla bis-nonna “Maddalena alla figlia Liz” e alle “nipoti Angelica e Mac” tra gioia, sorrisi e pasticci, insieme con la pronipote “Evelyn”.

E’ un quadro meraviglioso vedere la famiglia unita, i volti sorridenti e siamo certi che la ricetta è stata descritta da nonna Maddalena in dialetto molfettese.

A tutti noi piace tanto condividere “only good news everyday” e si ringrazia la speciale famiglia Altilio a cui siamo molto legati, salutiamo gli assenti il papà Daniel e il figlio Pasquale, un grande abbraccio a tutti voi da Molfetta.

La “bisnonna” Maddalena, con i suoi 84 anni, è già famosa per aver partecipato allo show televisivo italiano “Little Big Italy”, quando le telecamere hanno raggiunto Hoboken, attraverso Roberto Pansini, dove presso la società della Madonna dei Martiri si è realizzato un “Cooking Show” dove sono state preparate le famose e tradizionali orecchiette molfettesi, inserendo anche la “chicca” delle tre orecchiette giganti chiamate : La Sórtë, la Frëttùnë e la Pianèt, rispettivamente il matrimonio, la fortuna economica e la fregatura.

 

capursoonline

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